martedì 23 novembre 2010

Luciano Fabro_arte_trasalimenti

Luciano Fabro
Luciano Fabro (Torino, 1936 - Milano, 2007)

Nato a Torino nel 1936, si trasferì a Milano nel 1959.
Autodidatta, vicino a P. Manzoni ed E. Castellani, nel 1965 espose nella sua prima personale alla Gall. Vismara di Milano lavori in vetro e specchianti (Il buco) e Linee spaziali in tubolare metallico, volte a «delimitare» lo spazio della visione.
Alla seconda metà degli anni Sessanta risalgono opere tese a stimolare la reazione sensoriale dello spettatore o a ridurla a semplice constatazione, come nelle Tautologie.
Tra i protagonisti dell'Arte Povera, dal 1968 al 1975 ha realizzato la serie Italia (silhouettes della penisola in materiali diversi e in posizioni inusuali)

e i monumentali Piedi in marmo, alluminio, vetro e seta.
Negli anni Ottanta, specialmente, mette a punto alcune opere che chiama Habitat perché "…luoghi confortevoli". Nel frattempo avevano preso avvio "opere la cui immagine è centrata sulla rappresentazione di un preciso significato…": Io ( 1978, uovo in bronzo che virtualmente contiene al suo interno l’autore in posizione fetale),
Paolo Uccello (1984, pone in questione le linee della prospettiva), Due nudi che scendono le scale ballando il Boogie-Woogie (1989, volta a rappresentare il connubio tra Duchamp e Mondrian all’origine della cultura figurativa americana moderna), i Computers (1988…, sul naturale costruirsi delle forme), Nadezda (1990, espressione della resistenza biologica della poesia), fino alla rappresentazione di Kronos, di La Luna, e del Sole di è la vita, è la storia, è la morale.
A seguito di tutto ciò, verso la fine degli anni Novanta, cominciò ad apparire una serie di proposizioni teoriche e di mostre sul concetto di immagine allo stato originario: L’immagine naturale. Sempre negli anni Novanta realizza alcune opere pubbliche: sull’iconografia civile, Contratto sociale,1992, Breda (Olanda); sull’iconografia urbana: Giardino all’italiana, 1994, in una piazza a Basilea; sull’iconografia della natura: Nido, 1994, in una riserva naturale a Rost (Norvegia); sull’iconografia religiosa: Izanami, Izannagi, Amaterasu, 1999, in Giappone; sull’iconografia funeraria: Tumulus, 1999, a Nordhorf (Germania).
Tra le sue principali mostre personali ricordiamo La Salita di Roma (1969), al Pac a Milano (1979), al Museo di Capodimonte a Napoli (1989), alla Fundaciò Juan Mirò di Barcellona (1990) e al Museum of Modern Art a San Francisco (1992). Ha esposto in vari musei e gallerie italiane ed estere ed ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia e a Documenta di Kassel.
Fabro si è spento improvvisamente il 22 giugno 2007 a Milano all'età di 71 anni.

Nessun commento:

Posta un commento