giovedì 11 novembre 2010

Giorgio Morandi, la poesia (ritrovata) del paesaggio

 

Oltre settanta opere (soprattutto dipinti su tela) nell’esposizione di Alba

ARTE - Alba
Giorgio Morandi, la poesia (ritrovata)
del paesaggio
Oltre settanta opere (soprattutto dipinti su tela) nell’esposizione di Alba
Qualche segnale si poteva già trovare tra le opere della Collezione Morandi attualmente al Mambo di Bologna. E, più di recente, in una mostra della scorsa estate all’Hotel des Arts di Tolone («L’abstraction du réel» realizzata da Laura Mattioli). Ma le oltre settanta opere (soprattutto dipinti su tela) raccolte nell’esposizione curata da Maria Cristina Bandera alla Fondazione Ferrero di Alba vanno più in là, proponendo «l’essenza del paesaggio» (non a casosottotitolo della mostra) come elemento forte e non marginale, come a lungo è stato, nel più generale «progetto d’arte» di Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964). «Il fatto curioso è che tutti lo conoscono come autore di nature morte - scriveva Federico Zeri nel suo Abbecedario pittorico, Longanesi -, ma Morandi ha eseguito molti dipinti di piccole dimensioni che raffigurano paesaggi», ispirati spesso a quello che letteralmente vedeva dalla sua casa di Grizzana (oggi Grizzana Morandi), sull’Appennino bolognese dove passava le estati (ci sono però anche gli scorci del suo cortile cittadino di Via Fondazza). Opere che proprio Zeri non esita a considerare «tra i più alti capolavori del paesaggismo di tutti i tempi» (citando il giovane Corot, Cézanne e Piero della Francesca). Sono case, sono alberi, sono strade bianche di polvere, sono ponti che ripropongono gli scorci e i giochi di luce delle nature morte sostituendosi alle bottiglie, ai bicchiere, ai vasi con i fiori. La figura umana è all’apparenza cancellata: eppure questi paesaggi riescono ugualmente a trasmettere i sentimenti «umani» dello stesso artista (come il desiderio di tornare a dipingere en plein air dopo gli anni bui della guerra). Morandi, forse proprio per questo, non amava chiamarli paesaggi, piuttosto «paesi», quasi a voler ribadire la loro natura «umana» (quella del lavoro dei contadini, quella delle case tirate su con le mani). Tecnicamente i paesaggi rappresentano un quinto della produzione totale di Morandi, ma la loro forza non nasce certo dai numeri (a proposito di numeri va però ricordato che dall’inaugurazione di metà ottobre i visitatori sono stati già più di 13 mila), piuttosto dalla loro poesia quasi «minimalista», la stessa che aveva sedotto i suoi grandi amici-estimatori: da Cesare Brandi a Roberto Longhi, da Luigi Magnani a Lamberto Vitali. Mentre Giorgio Bassani prima dedicò solo una lirica (dove si parla di «luce assonnata») ad un paesaggio di Morandi, poi lo volle per la copertina della sue Storie Ferraresi.
La mostra: «Morandi. L’essenza del paesaggio», Alba, Fondazione Ferrero, fino al 16 gennaio, info 0173.295259, ingresso gratuito, catalogo 24Ore Cultura
Stefano Bucci




Victor Vasarely_trasalimenti



La poetica e le teorie di Vasarely, in bilico tra sperimentazione matematica e utopia sociale, sono portatrici di un messaggio universale per il quale l'opera d'arte può, attraverso il suo messaggio estetico, migliorare il mondo.
La sua complessa multidisciplinarietà ha influenzato profondamente una parte dell'arte e delle arti applicate del secolo scorso, spingendosi al di là del semplice manufatto pittorico, per portare con sé l'idea di un'arte intesa non solo come piacere estetico, ma arricchita da un'etica volta a migliorare la vita quotidiana.

TRASALIMENTI una MERCANZIA di Arte



trasalimenti arte ideato e Curato da gabriele di pietro.

Giulio Paolini_trasalimenti



Giulio Polini est un artiste conceptuel majeur, et je ne saurais trop vous recommander de lire (à tête reposée) le petit livret de 12 pages distribué dans les galeries et sous-titré “Art happens” : l’art survient, l’art arrive, une formule de Whistler reprise par Borgès.
“Dans quatre lieux différents, quatre différentes expositions sont inaugurées le même jour à la même heure; chacune est constituée de quatre oeuvres (à leur tour constituées par quatre, seize, vingt-quatre éléments). Oeuvres de dfifférentes dimensions, mais toutes inscrites dans la forme carrée, figure géométrique parfaite qui ne donne ni ne requiert aucune explication. … Où est l’auteur ? Qui est-il ? … accordant à l’oeuvre la valeur primaire, originelle et absolue, et s’attribuant à lui-même le rôle secondaire d’acteur, ou serviteur théâtral … L’auteur est muet, absent, la voix est celle de l’oeuvre. … Une oeuvre ne livrera jamais à personne, en aucun cas, ses coordonnées complètes, et son auteur sera simplement le premier témoin choisi pour accomplir la délicate mission de garder un insondable secret.”

Keith Haring_trasalimenti


Energetico e disinibita, Haring è stato ispirato da fumetti, graffiti e cartoni animati. La sua dedizione per la creazione di arte pubblica lo ha portato alla metropolitana, dove avrebbe potuto attingere vuoti, spazi pubblicitari nero con gesso bianco. Haring è stato riconosciuto per la sua "immagine tag" di un bambino strisciare circondate da aloni. Questo "bambino radiante" o "Gesù Bambino" è diventato motivo firma di Haring e simboleggia la celebrazione della vita. il lavoro di Haring rimane potente, in quanto unisce le persone è una passione condivisa e di fede.

Salvo (Salvatore Mangione)_trasalimenti



Salvo, al principio degli anni ’70, controcorrente rispetto al fermento artistico di quegli anni, intraprende la via della pittura. Inizialmente l’intento di reinvenzione del senso della pittura lo porta ad una rivisitazione citazionistica delle opere della tradizione pittorica del passato. Negli sviluppi successivi, invece, assume la sua inconfondibile fisionomia: la sua è una Pittura con la lettera maiuscola, poiché caratterizzata da colori luminosi, da semplicità e essenzialità geometrica delle forme, da nitore della costruzione spaziale, da una grazia intensa e sublime che avvolge i soggetti rappresentati.

Mimmo Paladino_trasalimenti


Dans son art, il mêle souvent peinture et sculpture, et conjure abstraction et figuration. L'artiste se nourrit de différentes influences en s'appuyant sur l'imagerie de l'art chrétien et de la mythologie, tout en puisant son inspiration dans l'art égyptien, tribal ou contemporain. Signes abstrait, pictogrammes, figures végétales ou animales, silhouettes archaïques sans aucune expression habitent son monde "où l'image n'est jamais donnée dans son évidence. Paladino prend toujours soin de montrer qu'il y a à deviner au-delà des apparences" (Véronique Wiesinger).
Né en 1948 à Paduli, en Campanie, Mimmo Paladino fait ses études au Liceo artistico de sa ville natale; sa première exposition a lieu en 1969. Il est ensuite invité par le critique d'art Achille Bonito Oliva en 1980 et expose pour la première fois à la Biennale de Venise (section Aperto 80), rejoignant ainsi les autres Italiens du mouvement de la Trans-avant-garde.Depuis, il participe à de grandes rencontres internationales et expose à travers le monde : au Musée Royal des Beaux-Arts de Bruxelles, au Forte Belvedere de Florence, au Museo di Moderna à Rio de Janeiro, au Museo di Capodimonte à Naples, au Kulturhistirisches Museum à Bielefeld, au Museo de Arte Moderna à Rio de Janeiro, au Museo Pinacoteca à Sao Paulo, au Centro Recoleta, l'Instituto Cervantes de Milan, au Centro Recoleta à Buenos Aires, dans divers musée au Japon. Curieux de nature, Paladino explore également d'autres disciplines comme la gravure, le dessin et l'illustration ; en 2001 il illustre l'Iliade et l'Odyssée d'Homère dans leur totalité. En 2006, il réalise le Film Quijote, d'après l'oeuvre de Cervantès qui sera présentée à la Mostra del Cinema de Venise.
Ses oeuvres font partie de nombreuses collections publiques et privées dont la Tate Gallery à Londres, le Metropolitan Museum of Art et le Solomon R. Guggenheim à New York, le Kunstmuseum à Bâle, la Nationalgalerie à Berlin, l'Art Gallery of New South Wales à Sydney, l'Art Gallery of Ontario à Toronto, la City of Beijing Collection à Pékin, le Stefdelijk Museum à Amsterdam.En 2008 le Nouveau Musée National de Monaco a enrichi ses collections avec deux de ses oeuvres. Aujourd'hui, Mimmo Paladino vit et travaille à Paduli et à Milan.

Enzo Cucchi_trasalimenti



Enzo Cucchi, nato a Morro d'Alba (Ancona) nel 1949, vive e lavora tra Roma e Ancona. La pittura è per Cucchi mezzo di aggregazione di più forme, di più concetti, di più materiali e si avvale dell'espressione invasiva del gesto, attraverso il quale la tela si trasforma in un territorio magico denso di immagini e pensieri, veicoli di un discorso frastagliato in mille sospensioni. Nell'opera di Cucchi, la presenza di simboli disparati, di matrice classica o onirica strappati all'attualità o alla memoria si sovrappone e dialoga col tessuto cromatico da cui sembra, in concomitanza, emergere.
La perdita delle coordinate spazio temporali e l'incursione continua nel territorio culturale e in quello delle emozioni, coincidono con un indisciplinato uso dei colori, addensati, poi stirati, violenti, poi accennati, e con una sperimentazione ad ampio raggio delle tecniche artistiche, dalla pittura, alla ceramica, al mosaico.

Paolo Conte - Diavolo Rosso



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