martedì 31 maggio 2011

Carla Accardi a Catania.

Carla Accardi. Segno e trasparenza".

cura di Luca Massimo Barbero

Inizio evento: 06/02/2011 Fine evento:12/06/2011
Provincia: Catania
Città: Catania
Indirizzo: via Vittorio Emanuele 122
Luogo: Fondazione Puglisi Cosentino - Palazzo Valle
Apertura: tel. + 39 095 7152228, -dal martedì alla domenica 10-13.00; 16.00-19.30 il sabato sino alle 21.30; chiuso il lunedì;
Sito internet: http://www.fondazionepuglisicosentino.it/
E-mail informazioni: info@fondazionepuglisicosentino.it

"Carla Accardi.  Segno e trasparenza".
La Fondazione che Alfio Puglisi Cosentino ha creato a Palazzo Valle, nel cuore di Catania, propone, dal 6 febbraio al 12 giugno 2011, una grande mostra di Carla Accardi curata da Luca Massimo Barbero.
Sarà una mostra assolutamente irrepetibile: l'artista, infatti, ne è doppiamente protagonista: con le sue opere ma anche con la sua personale interpretazione delle architetture e degli spazi dello storico Palazzo, capolavoro del Vaccarini. Una grande mostra-installazione, quindi, dove ciascun ambiente sarà connotato in modo diverso, secondo la relazione che Carla Accardi percepisce tra le sue opere e le architetture della sede destinata ad accoglierle.
Lungo questo percorso attraverso il Palazzo pensato dall'artista, si intrecceranno e susseguiranno in un ordine ideale i suoi primi lavori sul dialogo tra spazio, segno e colore, sino alle sperimentali superfici trasparenti di sicofoil, su cui dipinge, e alle articolate installazioni di grande dimensione.

Carla Accardi (Trapani, 1924) vive e lavora a Roma dal 1946. Ha partecipato al gruppo romano Forma dal 1947 ed è considerata uno tra i protagonisti dell'arte astratta italiana dal secondo dopoguerra: dal 1948 ha partecipato in più occasioni alla Biennale di Venezia. Il suo lavoro si fonda sulla feconda interazione tra segno, superficie, luce e colore, che si dirama in realizzazioni che spaziano dal dipinto all'installazione.

Le prime sale della mostra saranno dedicate alle articolazioni di quelli che possono essere definiti i "segni cromatici" della Accardi, che iniziano a proliferare sulle tele dei primi anni Cinquanta in configurazioni libere e distese, per poi assumere alla metà del decennio la caratteristica bicromia del positivo / negativo, che determina la superficie tra bianco e nero. Un intenzionale scarto cronologico, nella medesima sala, mette in relazione questi lavori con l'installazione Casa Labirinto del 1999-2000, opera percorribile in cui il plexiglas è attraversato da segni bianchi e neri, proponendo un confronto diretto tra le diramate stagioni espressive di Accardi.
Dopo una sala dedicata alla serie delle opere a sviluppo centrico, denominate "tondi" o "cervelli", la mostra concentrerà la propria attenzione sulla strutturazione del segno in griglie e regolarità ritmiche, di cui oggi si può leggere la straordinaria attualità sia cromatica sia linguisitica. Anche per queste ragioni, la mostra approfondisce in modo inedito e come mai in precedenza la fisicità del dialogo tra segno e trasparenza nel lavoro di Accardi: si concentra così in particolare sulle opere realizzate su sicofoil, che vanno dai lavori su telaio rettangolare o quadrato, agli accenni installativi dei telai sagomati, alle vere e proprie realizzazioni in chiave ambientale oltre il dipinto.
A sottolineare questa tensione ambientale del lavoro di Accardi, l'intero itinerario della mostra è concepito come un percorso nel Palazzo che dialoga con la fisicità stessa delle sue sale, anche attraverso opere recenti e realizzate per l'occasione, come la grande superificie di ceramica concepita per il suo cortile. Il tracciato dell'esposizione sarà inoltre punteggiato da installazioni collocate in relazione con l'architettura e con le opere alle pareti, come ad esempio Rotoli (1965-69), Cilindrocono (1972), Paravento (1972), la serie dei Coni in maiolica (2004), Si dividono in vano (2006).
Al piano superiore, la mostra presenta una straordinaria sala dedicata ai grandi dipinti realizzati dall'artista per la sua sala personale alla Biennale di Venezia del 1988, per culminare con Pasos de Pasaje (2007), grande lavoro che realizza la fusione di architettura e segno: pavimento di piastrelle in gres dipinto, con segni alternati di colore verde e cobalto su sfondo bianco, che intende anche rimandare a un forte legame con la tradizione creativa delle arti applicate in Sicilia ed è stata realizzata a quattro mani con Gianna Nannini, che ha concepito per essa un suo brano come specifica presenza sonora parallela a quella visiva.

Realizzata in collaborazione con lo Studio Accardi, sede dell'archivio dell'artista, e RAM radio arte mobile di Roma, che è la sua principale galleria di riferimento, la mostra avrà anche la straordinaria occasione di presentare al pubblico il nuovo catalogo ragionato in corso di pubblicazione, a cura di Germano Celant, oltre ad essere il primo nuovo grande riscontro espositivo dell'artista in Italia dopo la serie di significative mostre internazionali che le sono state dedicate, come quella al Centro Cultural Recoleta di Buenos Aires.
In occasione della mostra, verrà pubblicata una monografia a colori a cura di Luca Massimo Barbero, edita da Silvana Editoriale, che attraverso un ricco apparato iconografico intrecciato a saggi inediti e a una selezione di materiali documentari, intende proporre un percorso di lettura mirato dell'opera di Accardi, dedicato alla relazione tra segno e trasparenza.

fonte: : http://www.artefuoricentro.it/


domenica 29 maggio 2011

Pop Art



arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

sabato 28 maggio 2011

venerdì 27 maggio 2011

Mostra antologica di Mattia Moreni alla Fondazione Michetti di Francavilla al Mare.

A cura di Renato Barilli, Francesca Moreni e Gabriele Di Pietro.
arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

giovedì 26 maggio 2011

martedì 24 maggio 2011

lunedì 23 maggio 2011

franco battiato



arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

Osvaldo Licini




arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.
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Montagna di Mimmo Paladino danneggiata.

Montagna di Paladino danneggiata,
conto molto «salato» per il Milan

Serviranno almeno 150mila euro per il restauro: 8 i cavalli danneggiati e il sale è tutto da sostituire




I tifosi rossoneri hanno distrutto l'opera la notte dei festeggiamenti per lo scudetto
Montagna di Paladino danneggiata,
conto molto «salato» per il Milan
Serviranno almeno 150mila euro per il restauro: 8 i cavalli danneggiati e il sale è tutto da sostituire
MILANO - Conto «salato» per il Milan. Il restauro della «Montagna di Sale» di Mimmo Paladino esposta a Piazza Duomo a Milano e distrutta dai tifosi rossoneri durante la notte dei festeggiamenti per lo scudetto, costerà almeno 150mila euro.

sabato 21 maggio 2011

mercoledì 18 maggio 2011

martedì 17 maggio 2011

lunedì 16 maggio 2011

venerdì 13 maggio 2011

Louis-Ferdinand Céline: “Satisfiction”, a Milano 5 giorni di conferenze, c...

Louis-Ferdinand Céline: “Satisfiction”, a Milano 5 giorni di conferenze, c...: "Musica: “Satisfiction”, a Milano 5 giorni di conferenze, concerti e reading Da lunedì 2 a venerdì 6 maggio Satisfiction alla facoltà d..."

arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

giovedì 12 maggio 2011

lunedì 9 maggio 2011

Fratelli Beppe Calgaro

Fratelli Calgaro è il nome di Beppe Calgaro, nato a Tua (Vi) nel 1963. Vive e lavora a Milano.

Mostre personali
2010 "Torno Subito", Vicenza
2007 "Slap club", curata da Luca Beatrice, galleria Dieffe Arte
Contemporanea, Torino
2005 "Ugly Candy: Un giorno di ordinaria follia", Image Furini Arte
Contemporanea, Arezzo, Italia


Mostre collettive
2008 "Forme del tempo", Biennale di Alessandria, Video Fotografia
Contemporanea, Alessandria, Italia


2007 "VIII Premio Cairo", Palazzo della Permanente, Milano
2006 "La donna Oggetto, Miti e metamorfosi al Femminile
1900-2005 ", Castello di Vigevano, Vigevano, Italia
"Ars in Fabula", Palazzo Pretorio, Certaldo (Si), Italia
2005 "Seven", Palazzo Pretorio, Certaldo (Si), Italia
2004 " Anteprima XIV Quadriennale, Promotrice delle Belle Arti,
Torino
2003 "Mito Contemporaneo - Fututrismo e Oltre", Lamec
(Laboratorio per l'Arte Contemporanea), Vicenza, Italia

Osservate l’accento con cui un uomo pronuncia la parola verità. Giusto la verità è verità. L’inflessione di sicurezza, il fiato che spreca e come lo dosa quando vaneggia. Alitando in punta di piedi sulla ruvida vetrata della verità. Notate lo stato di riserva che ci mette, l’aria di chi ci crede o di chi ne dubita, e sarete informati sulla natura delle sue opinioni. Sarete immediatamente partecipi della qualità di quel che ormai non ha più nome. Del suo spirito. Eppure, non si trova parola più vuota, nonostante tutti ne facciano un ideale che legittima e suggella. La verità come significato univoco, vista verticale, onnipossente sulla realtà. Gli uomini ne trasformano il nonsenso in un criterio che diventa il fine ultimo del pensiero. È questa la sola superstizione che legittima la scelta più comune. Che la verità raminga, inaccessibile, irraggiungibile e per nulla servizievole sia comunque importante. Perché, a tutti i costi, da qualche parte e per qualche ragione, è necessario credere che la verità, se esiste, accada. Possibile e mai certa.
Alla Fratelli Calgaro (fondata da Beppe Calgaro nel 2003) la vera verità sono gli occhi chiusi. Quel duo oculare che, instancabile, cerca proprio e soltanto in un punto. Laddove non c’è che buio. Quando poi si spalancano le ciglia, quando si decide di guardare davvero, allora la visione deve necessariamente ingannare la logica. Come a dimostrare che questo è il vero, in galleria compaiono una dozzina di scatti, di grandi dimensioni. Dentro ogni cornice, scura e spessa, si aprono, divaricate, finestre a metà. Mezze allucinazioni proiettate su set di moda e mezze parodie inscenate sugli stati di equilibrio.
Chi visita lo Slap Club (il “club dell’affronto”, da mettere forse in relazione con il primigenio Fight club) si tenga pronto a una serie di slice of (fake) life. Ogni immagine è un palco a sé, una quinta sottratta al bilico di sottili, borghesi, composti nonsense. È inutile affaticarsi a cercare la salvezza, quell’indulgenza prevista nella pace della soluzione (Rosso Prealpi). È impensabile cercare di raccapezzarsi nelle volute delle citazioni (si vedano i manierismi alla Guy Bordin in Weddingcrash II). È più semplice lusingarsi del fatto che la rivelazione del vero si trovi comunque fuoricampo (To our cousin Terry II). Al di là dei dettagli indagatori, ben oltre gli indizi seminati sulle scene del crimine dai Fratelli Calgaro.




 

domenica 8 maggio 2011

Biennale di Venezia - padiglione Italia 2011.LAMPEDUSA.


Un barcone proveniente dalla Libia con a bordo 500 Artisti immigrati che parteciperanno alla 54^Biennale di Venezia - Padiglione Italia -  si è schiantato contro gli scogli. Molti degli occupanti si sono lanciati in mare: tutti salvi grazie all'eroismo dei soccorritori. Poco prima era arrivata un'altra imbarcazione con 838  Artisti immigrati. Maroni: "Sono artisti profughi non rimpatriabili". Quindi perteciperanno alla prossima Biennale di Venezia per LAMPEDUSA.

sabato 7 maggio 2011

Biennale di Venezia - padiglione Italia 2011.Risposta di Gian Ruggero Manzoni su Facebook.

Gian Ruggero Manzoni
‎@ Enrico Manera. Forse anche tu non hai inteso completamente quello che ho scritto. 1) Io non difendo il Sistema dell'Arte Imperante in Italia (cioè quello dalla puzzetta sotto il naso che ben conosciamo e delle tante mafie e mafiette), in...fatti ho scritto riguardo ai fidi di Sgarbi (un tentativo sempre del Vittorio di creare un altro Sistema parallelo al primo, dal quale lui è escluso, andando a pescare il "fenomeno di periferia", in base a suoi criteri che ben conosciamo, e si vedano le mostre che cura e per chi scrive, un Sistema, il suo, con meno efficacia finanziaria e propositiva dell'altro (del resto sappiamo benissimo che, a prescindere dalle valenze artistiche, ma per visibilità, gestione spazi pubblici che contano, soldi che girano, cataloghi con le edizioni che li distribuiscono nelle libreri, galleristi etc. esistono vari livelli, come per il calcio, realtà di seria A, B, C, D, promozione, dilettanti, amatori, dopolavoristi e via così, ed è inutile raccontarla diversamente, è come se dicessi che chi è a Roma in Parlamento non abbia le leve del potere... che poi io preghi perché mi diano il via per sgozzarli è un altro paio di maniche)... dicevo, infatti ho scritto sopra: "...quelli che non sono i fidi del Sistema dell'Arte Contemporanea Italiana "che conta" - o non conta, come meglio credete - cioè gente che non ha alcun peso sia dal punto di vista culturale, quanto dal punto di vista curativo e mercantile...", tanto per sottolineare che, comunque, per il Potere, questa sarà la Biennale dei cialtroni e nulla più (a parte un 10 o 20 nomi) e che nulla peserà sui giochi "alti" (almeno per l'Italia, visto che all'estero non ci caga più nessuno anche per quel che riguarda la nostra serie A, a parte quei 10 nomi ormai storicizzati e artisti già morti da decenni - tutto il resto è out, all'estero... noi siamo out); 2) Ancora una volta si perde l'occasione di dimostrare alle altre nazioni che partecipano che esistono comunque artisti bravi, in Italia, seppure meno conosciuti dei soliti; quindi, se fossi stato io al posto di Sgarbi, avrei sparato secco magari 10 nomi di emergenti o artisti lasciati negli anni nel limbo, di riconosciuta qualità (e li conosco), e avrei dedicato loro il Padiglione Italia con il coraggio che mi appartiene, così che almeno gli stranieri comprendano che c'è ancora un qualcuno che ha la capacità teorica di fare delle scelte nette e che punta su quelle (poi se ne sarebbe discusso), perché le Armate Brancaleone non sono che di nuovo lo specchio dell'andamente generale di questo paese, a tutti i lievlli, e mai pagano... mai vincono; 3) Sgarbi è un personaggio del mondo dell'Arte che non ha alcuna credibilità all'estero, e anche in Italia, a causa del come si muove, quindi anche questo è un gap non da poco, e in tal senso dobbiamo ringraziare il governo che abbiamo: il fatto è che, la destra, non ha frecce culturali nel suo arco, quindi ha ripiegato, per due Biennali, su personaggi come la Buscaroli, bravissima e preparata, ottima storica dell'arte, ma che è comunque ai margini del Sistema (oltre che italiano, soprattutto internazionale, se non ne è completamente fuori), Luca Beatrice che è un "uomo per tutte le stagioni", super inflazionato e privo di qualsiasi capacità teorica (è un mestierante che va a soldi e nulla più), e ora Sgarbi, che sappiamo chi è (ciò comprova che è ancora la sinistra ad avere il gioco buono in mano - ovviamente in Italia... un'Italia, e lo ripeto, che ormai più nulla conta come Nazione con annessi e connessi - cioè ci va dietro tutto a tale mia affermazione); 4) Tutte le Biennali sono state ANCHE politiche, dal 1895 ad oggi (cioè da quando la Biennale è nata - come lo è, ad esempio, il Nobel per la Letteratura), non a caso fu più volta boicottata da certi artisti coi coglioni negli anni 60 e 70; 5) Il Sistema italiano di serie A, per il quale ho a volte lavorato, quando le operazioni mi interessavano culturalmente e mi portavano soldi, o quando stimavo certi uomini che in esso esercitano, l'ho comunque sempre boicottato, tramite i mezzi che avevo, perché, fondamentalmente, da quasi 30anni a questa parte non è altro che una caricatura o un mondo di pippaioli noiosi mafiosetti che si fanno i loro miseri giochetti entro 'sta penisola - il solo che ha respiro internazionale, e lo ripeto, è Celant, gli altri sono dei giocatori di provincia perché anche la seria A italiana non sguazza che in provincia, essendo l'Italia provincia della provincia; 6) Questa sarà la Biennale che darà, illusoriamente, il contentino ai perenni esclusi o sfigati, e nulla più (bieco calcolo anch'esso di Sgarbi e di chi rappresenta); 7) troppi gli artisti o psedutali presentati... anche i bravi rischiano di essere travolti dal becerame; 8) mai come quest'anno se gli artisti o pseudotali italiani avessero nel vero i coglioni e non si vendessero per due euro (come fanno), sarebbe stato l'anno del dire no, non ci sto, piuttosto che giocare in questa maniera, cioè alla maniera di Sgarbi, continuo a fare l'eremita o l'escluso a vita (anche perché, e ripeto anche questo, nulla servirà ad alcuno questo tipo di Biennale; 8) i venduti, in un paese sempre in vendita, albergano a tutti i livelli, cultura inclusa; della serie: non ho mai sopportato le puttane con la maschera da "ingenue" o da "povere sfigate", che si vendono per vanitas e nulla più; 9) gli unici veri protagonisti di questa Biennale saranno coloro che, invitati, hanno saputo dire no, io a 'sta cialtronata non ci sto !!!; 10) già certi artisti invitati al Padiglione Italia stanno dicendo in giro, quale giustificazione per avere accettato, che non è stato tanto Sgarbi a invitarli, quanto Agamben, Bellocchio, tizio e caio, al fine che tutti, sia Sgarbi che loro, abbiano infine un alibi per esserci.; 11) i più dei selezionatori-intellettuali contatati da Sgarbi non hanno un'idea né di pittura, né di scultura, né di arte contemporane in genere, perché il mondo della cultura italiano procede a scomparti dagli anni 60 in poi, a parte una qualche rara eccezioni (si veda il sottoscritto, ad esempio, o Emilio Villa, o Giovanni Testori)... vuoi che continui, Enrico ? Potrei tracciarti altri 10 punti...

Opere di Loredana Iannucci



arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

Bjork in Italy with Matthew Barney



arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

Matthew Barney at Schaulager Basel



arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

Matthew Barney on the origins of "DRAWING RESTRAINT"



arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

VTV Classics: Robert Rauschenberg at Jamileh Weber



arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

mercoledì 4 maggio 2011

Walter de Maria



arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

martedì 3 maggio 2011

lunedì 2 maggio 2011