Francesco Bonami per LA STAMPA.IT
Ciao Twombly! Perché addio è una parola troppo violenta per salutare la definitiva partenza di quel delicatissimo artista nato Edwin Parker (Cy) Twombly Jr. il 25 aprile del 1928. Era uno degli ultimi giganti della scuola americana della metà degli Anni 50. Si è spento ieri, malato di cancro da molti anni, in un ospedale di Roma, città dove aveva deciso di vivere dalla metà del secolo scorso.
La alternava con l'amata Gaeta e con Lexington, la cittadina della Virginia dove era cresciuto. Era rimasto sempre in fondo un americano a Roma anche se si era sposato con Tatiana Franchetti, sorella di un famoso collezionista, il barone Giorgio Franchetti. Da questo matrimonio nacque Alessandro, anche lui artista anche se meno famoso del padre.
A Roma Twombly aveva esposto alla mitica galleria La tartaruga di Plinio De Martiis, un pioniere dell'arte contemporanea nella capitale: fu lui infatti per primo a esporre artisti sconosciuti come Twombly e Richard Serra, con la sua mostra di animali che entrerà nella storia. Twombly faceva parte di quel quintetto di artisti dai quali sarebbe poi sbocciata la Pop Art.
Amico della prima ora di Cy fu Robert Rauschenberg, che lo aveva convinto ad andare a studiare arte al Black Mountain College in Nord Carolina. Qui insegnava gente come Franz Kline e Robert Motherwell e soprattutto come il geniale musicista John Cage i cui spartiti saranno un punto di riferimento per tante opere di Twombly.
CY Twombly Finivano di comporre questo gruppetto di giovani sperimentatori ribelli il danzatore Merce Cunningham e il pittore Jasper Johns (è l'ultimo superstite oggi che Twombly è scomparso). Twombly aveva lavorato anche come crittografo per l'esercito, ossia era colui che deve interpretare segni e segnali misteriosi.
La cosa è divertente visto che oggi molti visitatori dei musei di arte moderna e contemporanea hanno problemi a capire cosa vogliano dire gli scarabocchi sulle tele di questo incriticabile, inattacabile e indiscutibile maestro dell'arte americana. Eppure Cy, che aveva preso il soprannome dal padre tifoso del battitore di baseball dei Chicago White Sox Cy Young, non voleva essere criptico ed incomprensibile con la sua arte, ma solo semplice e diretto come un bambino che tenta di costruire il proprio linguaggio.
Artista gentiluomo, con il suo portamento aristocratico, artista fanciullo per la facilità con cui creava quelli che poi, insospettabilmente, sarebbero diventati dei capolavori. Chi negli Anni 60 vedendo i primi quadri grigi (sembravano copiati dalle lavagne di scuola), sospettò che si trattasse di un grande artista e non di una bufala e comprò le tele del giovane yankee, oggi è diventato miliardario.
gagosian gall cy twombly1 Basti vedere le cifre alle quali vengono vendute nelle gallerie e nelle aste le opere, di qualsiasi periodo, di questo ragazzone più che prodigio prodigo di parole e spiegazioni. I lavori grigi erano fatti anche in modo abbastanza bizzarro. Twombly seduto sulle spalle di un amico disegnava e dipingeva mentre l'assistente mulo camminava avanti e indietro davanti alla tela.
La casualità del gesto, concetto preso proprio dalle composizioni di John Cage, è stata alla base di tutta la sua produzione. Meno casuali i suoi titoli. A volte con riferimenti geografici, come la serie dei quadri Bolsena (il lago vulcanico vicino a Viterbo), a volte ricchi di citazioni colte come la famosa battaglia di Lepanto o il mito di Leda e il cigno. Comunque sia, colte o meno colte che fossero le citazioni, ogni opera di Twombly non aveva problemi, particolarmente dagli Anni 70 in poi a trovare un compratore.
L'unico problema per il suo gallerista attuale Larry Gagosian è stato quello di farsi dare le opere da vendere (Twombly era proverbialmente avaro) e trovare i compratori giusti, altra irrinunciabile esigenza di questo artista solo apparentemente distratto e bonario. Cy Twombly è stato per la pittura un po' quello che Truman Capote è stato per la letteratura americana, un caso, uno snob, un fenomeno. Anche se i suoi segni sulla tela erano più simili ai di un altro grande scrittore americano, Walt Whitman.
gagosian gall cy twombly2 L'arte di Cy Twombly ha sempre avuto un gruppo di fedeli appassionati capaci di aspettare in lista di attesa anni uno dei suoi nuovi lavori disponibili. Più di ogni altro, appassionatissima di Twombly fu la collezionista di Houston Dominique De Menil, la sua fondazione infatti nel 1995 inaugurò un padiglione dedicato alle sue opere, disegnato, come il resto del museo, da Renzo Piano.
qtw11 soledad alessandro twombly Appassionatissimi dell'artista erano anche persone che non potevano permettersi di comprare una sua tela , come l'artista francocambogiana Rindy Sam che nell'estate del 2007 baciò, lasciando l'impronta delle sue labbra, un pannello dell'opera di Twombly Fedro nel museo di Avignone. Lei lo considerava un gesto di amore, a differenza del giudice francese che lo ha considerato un gesto vandalico da multare severamente. Altre opere invece sembrano prese a pomodorate, ma è stato l'artista con il colore a creare l'effetto e non qualche spettatore snervato dalla criptica semplicità della sua arte.
ELISABETH TAYLOR ROBERT RAUSCHENBERG Jasper Johns Con Twombly scompare un altro rappresentante di quella generazione di artisti che avevano saputo unire il piacere di creare a quello del vivere. Oggi le follie del mercato hanno ridotto di molto questo piacere. Elegante come sempre, Cy si è allontanato dalla frenesia della contemporaneità il 5 luglio, da bravo americano il giorno dopo la Festa dell'Indipendenza, per non disturbare. I suoi quadri comunque rimarranno per sempre nella storia dell'arte, semplici come i fuochi d'artificio del 4 di luglio ma eterni anche come i graffiti di Lascaux.
fonte:dagospia.it
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