Inizia presto a dipingere, da autodidatta, e dopo la maturità si trasferisce a Roma, dove entra in rapporto con artisti di grido ( Cy Twombly, Alighiero Boetti...).
Intraprende e poi interrompe gli studi di architettura, che lasciano comunque in lui una forte impronta, visibile nelle sue opere; si appassiona alla fotografia.
Nel 1974 va in India, a Delhi, poi dopo qualche anno si stabilisce per un lungo periodo a Madras, occasione di studio, affinamento di alcune tecniche, approfondimento del pensiero orientale.
Rientrato in Italia, si avvicina alla “Transavanguardia” *, di cui e’ considerato uno dei migliori esponenti.
Nel 1981 va a New York, dove conosce e frequenta Andy Warhol, Allen Ginsberg, si immerge nell’atmosfera della Beat Generation, si avvicina ai graffitisti come Keith Haring.
In America raggiunge il successo, mantenendo comunque un forte legame con la città di origine, dove dopo questo primo grande evento della mostra al Museo Nazionale si parla di altre iniziative , come un’esposizione di suoi ritratti (forse a Castel Sant’ Elmo) e la possibilità di curare le scene per l’allestimento di uno spettacolo al San Carlo.
* La Transavanguardia è una tendenza pittorica nata a Roma alla fine degli ani ‘70 - di cui è stato teorico e artefice il critico Achille Bonito Oliva - sorta intorno ad un gruppo di cinque artisti (Mimmo Paladino, Sandro Chia, Nicola De Maria, Enzo Cucchi, e appunto Francesco Clemente); e’ caratterizzata da un recupero delle molteplici esperienze figurative del XX secolo, dal richiamo a diversi riferimenti storici e culturali e da una spiccata esuberanza formale e cromatica.
Ely Demarco