sabato 30 ottobre 2010

Una scultura di Ercole di Markus Lüpertz




Una scultura di Ercole di Markus Lüpertz era in sezioni il mese scorso a Düsseldorf, in Germania. Il lavoro è stato quello di essere trasportati a Gelsenkirchen.
Se il passato è un indicatore del futuro, quindi un ex carbone cittadina mineraria della Ruhr in Germania regione dovrebbero cominciare rinforzo per proteste. I suoi funzionari dovrebbero essere se stessi preparando per la pubblica condanna e la sua forza di polizia dovrebbe essere la creazione di un piano per ostacolare gli atti di vandalismo.
Markus Lüpertz sta per erigere un'altra scultura in uno spazio pubblico, e in passato il suo lavoro è stato, per dirla gentilmente, incompreso. Un pezzo è stato imbrattato con vernice e ricoperta di piume. Un altro è stato picchiato con un martello. Un altro è stato rimosso del tutto dopo manifestanti richiesto, si è da prendere in giù.
"Non importa", disse il signor Lüpertz, uno degli artisti più importanti e influenti della Germania contemporanea, che abbraccia il cliché del genio auto-dichiarato, incompreso nel suo tempo. "L'opinione generale della mia arte è che essa è stata respinta. Attribuisco questo di una mancanza di intelligenza tra la gente. "
Ora, prima di scavare ulteriormente nella nuda e cruda di vista il signor Lüpertz, prendere in considerazione ciò che i residenti della città antica miniera, Gelsenkirchen, troveranno quando si svegliano questo inverno. Sovrastante un paesaggio, una volta dominato da ciminiere e le miniere di carbone, uno-piede-alto 60 statua di Ercole sarà montato in cima ad una torre di 275 metri salendo verso il cielo. Per essere più precisi, sarà di interpretazione astratta Lüpertz Mr. di Ercole. In questo caso, l'uomo forte avrà un solo braccio, con una testa grande, naso a patata, torso e gambe esagerato rachitici che sembrano incapaci di tenere su un tale organismo.
Come sempre, il signor Lüpertz è impegnativo convegno, o come dicono i suoi ammiratori, le aspettative di confondimento.
"Questo è il motivo per cui le persone lo amano e lo odiano", ha detto un grande ammiratore, Klaus Albrecht Schröder, direttore del Museo Albertina di Vienna. "Quando si decide di fare una scultura che raffigura, diciamo Daphne, la più bella nel suo tempo, così bello che anche Apollo si innamorò, si prevede che la bellezza. Quando si ritraggono Mozart, che morì giovane, ci si aspetta un eroe della gioventù, della bellezza. E che cosa Lüpertz offre è la bruttezza della bellezza ".

London Underground | The Pleasure Seekers

G come gioco. Nomi, cose, città… animali feroci




Assemblare, Bestioline, Conservare, Disegnare… un ricchissimo Abecedario di ventisei lettere per ventisei interventi d’autore (installazioni, sculture e grafiche) sul tema del riciclaggio artistico e sul recupero dei vecchi oggetti: recupero di una memoria storica in un’ottica contemporanea, a volte un po’ ironica a volte un po’ provocatoria.

È la mostra G come gioco. Nomi, cose, città… animali feroci che si tiene dal 29 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011 al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari in collaborazione col Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, un’esposizione singolare e originalissima che lega i temi dell’arte e della valorizzazione del patrimonio culturale, della tutela dell’ambiente e della didattica per bambini e ragazzi.

Una multiforme narrazione ideata da Mook - Carlo Nannetti e Francesca Crisafulli -, moderni esploratori in cerca di materiali “scaricati dal tempo”: trovati e raccolti in spiagge o discariche o in fabbriche e luoghi abbandonati le cose e gli oggetti trovano nuova vita – e nuovi significati - in composizioni-creature stupefacenti; assemblati e rimodellati, tagliati e incisi diventano pezzi unici nati dalla esuberante verve creativa, scherzosa e talvolta irriverente degli autori.

Le opere Mook spesso definiti giocattoli per adulti, sono capaci di creare un rapporto privato con lo spettatore, ricco di rimandi all’universo infantile e ad un presente letto in modo ironico e spiazzante. La funzionalità degli oggetti è spesso puro elemento narrativo e decorativo dell’opera, un racconto che si snoda tra le venature del legno, del vetro inciso a mano, è uno di quei rari casi in cui “sono le opere a parlare”. E a ridere distaccate.

Arte e gioco: l’attività didattica e di laboratorio al Museo. Il progetto si rivolge con particolare attenzione al mondo dell’infanzia e dei ragazzi, benché il tipo di approccio ludico-didattico sia potenzialmente rivolto ad un pubblico molto ampio, di ogni fascia d’età. L’idea è di stabilire con le fasce giovanili dei legami molto stretti affinché l’esperienza del museo e dell’apprezzamento dell’opera d’arte sia caratterizzata da momenti significativi sia sotto il profilo educativo che emotivo.

Non a caso alla mostra allestita come un percorso ludico lungo tutto il museo verranno affiancate numerose attività didattiche e di laboratorio invitando il pubblico a partecipare attivamente e reagire con prontezza agli stimoli offerti dagli artisti: l’arte e il gioco diventano veicoli privilegiati per sensibilizzare ed accrescere la conoscenza del patrimonio conservato in museo, per apprezzarlo nelle sue specificità.

Durante tutto il periodo di apertura della mostra vengono organizzati visite guidate e laboratori d’illustrazione per le scuole. Alla mostra è abbinato un concorso per le scuole in visita alla mostra: G COME…? Nomi, cose, città… animali feroci. ABECEDARIO SCUOLE. Prevede la realizzazione di un Abecedario con materiali di recupero. In palio tanti libri per i vincitori delle categorie elementari e medie classificati ai primi tre posti. I lavori selezionati faranno parte di una esposizione che si terrà alla fine dell’anno scolastico presso il Museo.

Nei fine settimana, invece, sono previste attività di animazione, laboratori di illustrazione e spettacoli per bambini e ragazzi, oltre che seminari e workshop di illustrazione per giovani e adulti.

Il progetto generale è curato da Claudia Sonego, storica dell’arte attiva nel settore della didattica dell’arte e della valorizzazione del patrimonio culturale in genere. Da tempo lavora a stretto contatto con artisti e illustratori tra i più significativi del panorama italiano ed internazionale e si occupa di editoria per ragazzi.
29 ottobre 2010 | 30 gennaio 2011

Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia (IDEA) - Direttore Stefania Massari
Organizzazione e coordinamento IDEA - Inia Pasqua Izzo
Direzione tecnica IDEA - Stefano Sestili
A cura di Claudia Sonego

Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari - Piazza Marconi, 8 Roma
orari : martedì-domenica 9:00-20:00 (lunedì chiuso)
Ingresso consentito fino a 30 minuti prima dell’orario di chiusura
fax 06.5911848 - mail: id-c@beniculturali.it

Trasalimenti 1998 antichi fondaci di Castelbasso,ultima parte.



trasalimenti arte ideato e Curato da gabriele di pietro.