lunedì 15 novembre 2010
MAESTRI ITALIANI DEL '900 - HELSINKI. ATENEUM.
L'Ateneum ospita la collezione Pieraccini
MARCO VALLORA
helsinki
Detta così, la formula «Italian Mestareita 1900-luvulta», può suonare anche misteriosa, se non minacciosa. Ma appena entri nelle sontuose sale dell'Ateneum di Helsinki l'aria d'Italia, dell'arte d'Italia, ti trascina di elegante sala in sala, con l'ansia di scoprire tanta ricchezza, e di capire da chi proviene questa coerente polifonia di voci. T'imbatti subito nei timpani di Burri e di Afro, le trombe di Soffici e il saxofono roco di Ferroni, riconosci il corno ironico di Gentilini, il contrabbasso etrusco, sopito, di Campigli, le strappate dodecafoniche di Capogrossi o gli arpeggi sommessi di Morandi.
Anche nella regale presentazione ufficiale della mostra, tra ambasciatori, ministri, curatori, in questa lingua geroglifica, in cui ti adagi senza decifrare nulla, senti solo affiorare, con deferenza, e citati percussivamente, i nomi riveriti dell'Italia e dei nostri artisti più illustri, talvolta declinati, da Carràn a de Chiricon, da Manzù a Capogrossi a Severini, e poi continuamente lampeggia il nome di Rolando Pieraccini e di sua moglie Siv, finlandese. Ecco svelato l'arcano: sono loro i munifici donatori di questo tesoro d'arte moderna italiana, 724 pezzi di 42 artisti sceltissimi, che vanno ad arricchire le collezioni del più autorevole museo di Helsinki. Che oltre ai maestri di rito dell'avanguardia storica ci fa conoscere pure l'epico, tonitruante, geniale Gallen-Kallela, cantore del Kalevala, il visionario simbolista Hugo Simberg, il virtuoso salottiero Albert Edelfelt. Ma i nostri grandi si fondono qui con grande naturalezza: la naturalezza dell'esperanto artistico, che non conosce barriera.
Nato a Pesaro, studi a Urbino, Pieraccini è entrato presto a contatto con la scuola grafica di Urbino, come a dire Castellani, Battistoni e Bruscaglia e dunque la «malattia della carta» lo ha colpito assai presto (prevalentemente con grafiche e disegni, oltre che con la collezione di lettere di Rossini, Baudelaire, Proust, Fitzgerald). Creatore d'una raffinatissima collana di volumi in edizione limitata di 350 copie tutte firmate e datate dagli autori (da Ionesco a Graham Greene, da Roth a Mailer a Sciascia) ha seguitato a raccogliere opere d'arte, conoscendo tutti gli imprescindibili maestri, di cui mostra rari strappi d'epistolario. E una predilezione anche per i piccoli grandi maestri, dalla Galli a Manaresi, meglio se di vena visionaria, come Viviani, Diamantini, Enzo Bellini o Morena. Ottima presenza torinese, con rari fogli acrobatici di Casorati, i colori marini di Paulucci, le penombre crepuscolari di Calandri.
MAESTRI ITALIANI DEL '900
HELSINKI. ATENEUM.
FINO AL 16 GENNAIO
Anche nella regale presentazione ufficiale della mostra, tra ambasciatori, ministri, curatori, in questa lingua geroglifica, in cui ti adagi senza decifrare nulla, senti solo affiorare, con deferenza, e citati percussivamente, i nomi riveriti dell'Italia e dei nostri artisti più illustri, talvolta declinati, da Carràn a de Chiricon, da Manzù a Capogrossi a Severini, e poi continuamente lampeggia il nome di Rolando Pieraccini e di sua moglie Siv, finlandese. Ecco svelato l'arcano: sono loro i munifici donatori di questo tesoro d'arte moderna italiana, 724 pezzi di 42 artisti sceltissimi, che vanno ad arricchire le collezioni del più autorevole museo di Helsinki. Che oltre ai maestri di rito dell'avanguardia storica ci fa conoscere pure l'epico, tonitruante, geniale Gallen-Kallela, cantore del Kalevala, il visionario simbolista Hugo Simberg, il virtuoso salottiero Albert Edelfelt. Ma i nostri grandi si fondono qui con grande naturalezza: la naturalezza dell'esperanto artistico, che non conosce barriera.
Nato a Pesaro, studi a Urbino, Pieraccini è entrato presto a contatto con la scuola grafica di Urbino, come a dire Castellani, Battistoni e Bruscaglia e dunque la «malattia della carta» lo ha colpito assai presto (prevalentemente con grafiche e disegni, oltre che con la collezione di lettere di Rossini, Baudelaire, Proust, Fitzgerald). Creatore d'una raffinatissima collana di volumi in edizione limitata di 350 copie tutte firmate e datate dagli autori (da Ionesco a Graham Greene, da Roth a Mailer a Sciascia) ha seguitato a raccogliere opere d'arte, conoscendo tutti gli imprescindibili maestri, di cui mostra rari strappi d'epistolario. E una predilezione anche per i piccoli grandi maestri, dalla Galli a Manaresi, meglio se di vena visionaria, come Viviani, Diamantini, Enzo Bellini o Morena. Ottima presenza torinese, con rari fogli acrobatici di Casorati, i colori marini di Paulucci, le penombre crepuscolari di Calandri.
MAESTRI ITALIANI DEL '900
HELSINKI. ATENEUM.
FINO AL 16 GENNAIO
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